Sono in un momento un po' di vuoto, ora.
Niente scuola, impegni che in altri momenti indicherei magari come tediosi o frustranti.
No, sto aspettando che succenda qualcosa.
Sento che c'è un silenzio speciale, in ciò che mi accade, quel silenzio particolare che precede lo scoppio di un temporale.
Forse è solo una strana forma di vuoto, un vuoto impietoso che cerca poco a poco di farmi implodere tra mille pensieri tra parole non dette, occasioni sprecate.
Rimpianti.
Vivere. Forse la cosa più difficile.
Superare quel normale concetto di esistere che normalmente ci accompagna.
È come se tutto mi scorresse attorno; i giorni passano, gli ipotetici foglietti del calendario si accumulano nel cestino della raccolta differenziata, le nuvole colorano pigramente il cielo ed è già sera.
E la cosa peggiore è rendersi conto che non riesco a muovermi, a dare una scossa a tutto ciò.
Ma cambierà, com'è ovvio. Ci sono i miei amici, persone fantastiche cui non rinuncerei per nulla al mondo, c'è la speranza di un mondo migliore, che un vento nuovo si levi e inizi a soffiare.
E soffierà, il vento della vita, soffierà sulle vele e le gonfierà di Te.