Tredici



Scendo per primo dalla macchina e disegno scarabocchi nel cielo.
Otto secondi tra il clic dell'otturatore e il suono secco dello specchio che si abbassa. 
Otto secondi di vuoto da riempire con la luce delle cose più belle. 
Abbiamo tè caldo in bicchieri di plastica, abbastanza per scaldare mani e stomaco.

E poi fuochi che esplodono intorno.
Scoppi lontani, portati sui colli dal poco vento di questa ultima e prima notte.
Non arrivano le esclamazioni e non cala la nube sulfurea che ho imparato ad associare al Capodanno.
Solo lampi di luce, mani che salgono e graffiano crepitando l'aria umida.
Mezz'ora in mezzo alla strada, con il freddo che entra dai piedi e la luce che entra dagli occhi.
Apro gli sportelli ed alzo il volume.
Balliamo sull'asfalto, c'è la luna che illumina e gli ultimi fuochi si spengono.

Inizia semplice, questo anno nuovo, perché ho imparato a stare dentro le cose semplici.
Come qui, ora, noi due.
Ti prendo la testa fra le mani, ti guardo negli occhi.
Ti chiamerò per nome e condividerò la tua strada.


Mumford & Sons - Hopeless Wanderer