Sera

Alla Sera
Il cielo si colora di rosso, mentre il sole svaninsce dietro le tue colline.
Penso che là ci sei te, ed è buffo perchè ora sarai in autobus in giro per l'Italia. Chissà, magari anche tu mi pensi, ora.
La brezza calda e profumata di fiori porta, nonostante la stagione, il canto dei grilli. Un canto che non c'è, ma sento sempre quando ti penso. Tutto sommato è come se fossi qui, e ti tenessi per mano.
Un cane abbaia in lontananza, e mi dimentico perfino delle auto sulla provinciale.
Quanto vorrei che fossi qui, sulla terracotta del balcone, a parlare del più e del meno, o ad sentire il tramonto, in silenzio.

Il vento mi scompiglia i capelli che ormai mi coprono la fronte, riportandomi alla mente nottate passate dietro casa, a guardare il cielo insieme ai grilli e ai ranocchi.
In ogni cosa ci sei te, e mi manchi... anche se ti sento con me. È una strana, stupenda sensazione... e il vento mi bisbiglia qualcosa alle orecchie, qualcosa in una lingua che ho appena imparato a parlare, qualcosa che subito non capisco. Le piante ascoltano e sembrano capire, si piegano quietamente al vento, sussurrando la loro risposta.
Sento scorrere in me la musica, quella del cuore. Prende la forma di note di un pianoforte, poi di un'arpa, poi di un liuto. Qualche stella sbuca dietro il tappeto porpora delle nuvole.

Lentamente il sole si spegne, e torno alla realtà, e torno a essere il solito imbranato a prendere freddo sul balcone. Una realtà serena e luminosa, e per qualche motivo un sorriso vagamente ebete mi appare in volto.

Tagadà

Rides_by_radiantlenore
Mi sono rivisto, piccolo quattordicenne solo, alle giostre. Alla ricerca di un gruppo, di amici, a qualcosa di cui sentirsi parte. Io, alle medie. Sbavare dietro un paio di scarpe che avevano tutti, protestare per cose che in realtà non mi interessavano. Forse è per quello che alle giostre proprio non riuscivo a starci. E poi le luci, il rumore e le bestemmie che erano ovunque, i simboli ostentati, griffe e sigarette il teatrino dei piccoli aduti: va in scena qua.
Io, 16 enne realizzato, siedo su una panchina vicino all'Ire. Un po' fa ridere, un po' fa piangerte vedere che i miei coetantei che sono rimasti tali ad allora, se non peggiorati. Così, ragazzoni accompagnati a bimbette scolari, idistinguibnili l'una dall'altra in tenuta da guerra truzza.
Forse sono vecchio.
Spesso mi chiedo come mai non abbia l'impulso irrefrenabile di comprarmi una maglia AngelDevil ed andare a limonare in disco con la prima bimba ubriaca che passa. Mi chiedo perchè a mi interessi qualcosa del pianeta e dei suoi abitanti.
Non è brutto, è strano.
I miei amici, quelli veri, vanno sul Tagadà. Io resto giù, ad osservare la grande commedia della vita: ragazzine carine ma di una stupidità indicibile, con burini di ogni età e genere affollano la piazza.
Bimbi pronti a salire sulle giostre, a sentirsi parte di qualcosa, guardati da mamme apprensive e padri autoritari.

Bòna. Me ne vado. Ma nemmeno le bancarelle mi interessano. Mi fermo a guardare camicie e portafogli: è già finito il tempo delle mele?? Ma quand'è iniziata questa fine? Solo oggi me lo chiedo, e so di non rendermene conto. Ho passato lo spartiacque, e ora so che non si passa a tappe forzate come la "prima volta" e altre boiate del genere, si tratta della consapevolezza di non avere più l'età. E ciò non significa che non ami divertirmi, anzi. Amo stare coi miei amici, andare fuori e scherzare, mi diverto un sacco a Mirabilandia o andando al mare, a volte guardo i cartoni. Sono un ragazzo normale, almeno lo ero. Ma ora, chi sono io?

Loneliness. I miei amici gridano dal tagadà e mi fanno la linguaccia, ma non ce la faccio a stiracchiare un sorriso. Ovviamente perchè guardo Spongebob.

Oggi ho visto per la prima volta la faccia di mio nonno. In foto. Mi ha sconvolto, dal disegno sembrava diverso. E mia nonna da giovane. Non credevo fosse stata giovane anche lei... Tutte quelle cosa che hai sempre avuto vicino ma di cui non ti sei mai accorto: è stupendo scoprirle!

Il freddo mi riporta alla realtà, ed attorno a me luci e venditori di mandorle croccoglassate.

Mi sento solo. Non per scelta, è una semplice condizione di spazi. I 20km più lunghi del mondo. Però mi sento anche abbastanza maturo da accettare questo situazione. La distanza o logora i legamio li rafforza. Il mio caso è il secondo, ne sono certo. Saper aspettare e vivere al 200% ciò che si è atteso, è la vita.

Fermo la bici, sgommando. È incredibile, ci riesco ancora. Come alle medie. Quando mi spatagnai sull'asfalto pur i conquistare la bambina che poi sarebbe diventata la Giuggia.

Solo et pensoso, i più deserti campi vo mesurando... e aspetto. Te.

Parachute

parachute_by_popohuata

There we stand about to fly
Peeking down over land
Parachute behind
What was that moment for which we live?
Without a parachute about to dive
I find myself convincing
Blindly falling faster
How easy
Know the place I’m leaving
And the rest just is gone
Oh the adoration
But how much strength does it take
For exploration
For split decision
Or are you stronger to remain
I find myself convincing
Blindly falling faster
How easy
Know the place I’m leaving
And the rest is just gone
It crept up on me
Ignored all my pleas
Begging to leave
No justice to name me
Fell out of the sky
Cease it to be
Without a reply
Gravity fails me
And when I awoke
I knew what was real
Hope to convince you
Lies they all torture me
Opened the door
Knew what was me
I finally realized
Parachute over me

MusicGuster - Parachute

Pagine Bianche

Moleskine_by_gwennie01

Nera e opaca, con le righe e la tasca a soffietto, mi rigiro la Moleskine tra le mani. I vetri dell'autobus sono appannati, e il vecchio IVECO borbotta sommessamente la sua opinione... troppo freddo! Qualcuno ride negli ultimi posti, qualcuno sonnecchia.
Io ripercorro tutto il pomeriggio e ciò che mi lascia...

Apro e chiudo il piccolo taccuino di pelle nera, gioco con l'elastico. Dentro c'è una dedica scritta in celeste... la leggo qualche volta, poi la ripongo. Sorridendo.

La neve segna il finestrino... fuori solo notte e campagna... Più la guardo e più mi piace... ci penso un po' ma infine la riapro.

Pagine Bianche, che mi sento in grado di riempire, senza sapere come. Un mare di parole da scrivere, di emozioni da riportare. E ho paura. Ho paura di rovinare questo dono unico.

Davanti a me la prima pagina, bianca. Di un bianco così carico di significati... un bianco molto colorato, in effetti. La mia Vita. E ho la penna, ma non so che scrivere. Però dentro ci sei Tu. Con il tuo sguardo e il tuo sorriso... ci sei Tu con la tua voce e le tue facce buffe. Ci sei Tu, bella come sempre. Bella come non mai.

Ci sei Tu con i pastelli e l'evidenziatore. Ci sei Tu che mi sai sempre far capire qual'è il senso della mia esistenza. Ci sei sempre Tu con la tua ironia e la tua dolcezza. E ci sono anch'io con tutti i miei difetti... Ci siamo Noi.

E la nostra storia inizia da qui. Pagina Bianca.

Mare

Autumn_Sea_by_lalas
Sceso dalla macchina, ammiro il cielo, che incontrandosi con il mare si tinge di dolci sfumature pastello. Respiro l'aria fresca e profumata di pino ed affondo i piedi nella sabbia. Adoro tutto questo. Adoro questa enorme e saggia distesa d'acqua. Mi sento così piccolo, così vulnerabile al suo cospetto... Lascio il pensiero correre all'indietro, a quando la pineta si espandeva per chilometri... a quando Ravenna era sul mare e le paludi erano le sue mura, a quando un eterno e rimbombante silenzio permeava queste terre...
Un po' come ora. Marina Romea, deserta. Sembra lo spettro di se stessa. Le risate e i rumori estivi ancora rieccheggiano nelle sue strade.

Mi viene in mente l'estate, e il mio gruppo. Diversamente da loro, non vivo in funzione di questa stagione. Vivo in funzione di vivere. Perchè estate, oltre che caldo, alzarsi tardi e andare a letto ancora più tardi, significa non vedere i miei amici.

Chissà, sarebbe bello vivere qua d'Inverno. Soli. Rilassati. Un po' da eremita, in effetti.

Mi alzo e faccio due passi nella sabbia. Fredda. Ghiacciata, in certi punti. Tutto sommato adoro la spiaggia. il silenzio. La grandezza, il cielo. Il rumore delle onde. Sempre uguale, sempre diverso. Adoro osservare la risacca, il bagnasciuga che da lucido torna opaco. Salutare il sole sorgere, salutarlo tramontare sulla piallassa...

Sento respirare il mare in me... sento l'acqua accarezzarmi, forte ma delicata. L'acqua... la libertà, la leggerezza, la freschezza... Mi sento parte di tutto questo, mi sento parte della Natura, mi sento fratello di ogni altra persona... ed è bello, bellissimo.