il silenzio

Mi lascio crollare sulla sedia, esausto.
Il corpo, spossato, non vuole obbedire alla testa che gli ordina di resistere, perchè una giornata così non può, non deve finire mai.
Gli occhi gonfi, il cervelletto assopito e di nuovo, prepotente, la musica.
E ricordo il sole, ricordo l'odore della campagna che rinasce.
Ricordo il tempo con Luca e quello con Matteo. E soprattutto ricordo Te. E sono felice. Una felicità pura, atavica. È così che ci si sente, quando si hanno attorno persone a cui si vuole bene. Non così, superficialmente, tvb. Molto di più! Alzo gli occhi e guardo la marina di Alghero, con il sole che tramonta dietro Capo Caccia. Un luogo dove sento di aver lasciato un pezzo piccolo di me, anche se ci ho trascorso solo una settimana.
Però è tutto così assurdo. Perchè noi siamo come ci vedono. Come ci vogliono. Perchè ogni persona con cui condividiamo anche solo un attimo di vita ci lascia una piccola traccia. E in certi casi questi incontri ti sconvolgono la vita. In un modo così radicale che anche solo un mese prima non l'avresti mai detto. E in ogni persona che saluto, a cui sorrido, con cui condivido un bacio o un abbraccio, lascio un segno. Ed è per sempre. E magari verrà coperto da solchi più profondi, ma sarà sempre sul tuo cuore a pulsare. Con il mio. Ecco cos'è un amico. Una parte di me, nel corpo di un altro. Ed ho una gioia folle.  Ed ho il terrore puro che domani quando aprirò gli occhi non sarà più così. Non posso, non devo cedere. Questo giorno non deve finire!! Perchè anche se non ci sei, piccola, ti penso sempre. E sento che lo fai anche tu. Non potrei spiegarmi altrimenti come faccio, senza vederti per così tanto tempo. È stato quell'attimo, pura follia! Non avrei mai creduto di farcela. Non c'è muro più altro di quello che non si crede di poter superare. Però ce l'ho fatta! Ti ho stretto la mano, ed ho sentito il tuo cuore battere con il mio.
E lo sento ancora, lo giuro.
Respiro.
Raccolgo i bandoli della giornata, tiro le somme. È strano, lo facevo sul mio diario. Un po' devo dire che mi scoccia, non riesco più a scrivere nulla dopo che mi sono svuotato su queste pagine virtuali. Non ho ancora capito perchè lo faccio. Forse sono un esibizionista. Chissà. Nessuno ti conosce meglio di te stesso.  
La musica è finita, ma subito non me ne accorgo. Le note rieccheggiano nella mia mente per diversi minuti, come un diapason, prima di fermarsi. Era bellissima, la musica. Ma poi è finita, ed ho scoperto il silenzio. E anche il silenzio è stupendo, e anche il silenzio potrà essere interrotto dal suono. Così chiudo il libro, abbasso la penna e spengo la luce. Perchè domani sarà un giorno ancora più straordinario.

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