Tagadà

Rides_by_radiantlenore
Mi sono rivisto, piccolo quattordicenne solo, alle giostre. Alla ricerca di un gruppo, di amici, a qualcosa di cui sentirsi parte. Io, alle medie. Sbavare dietro un paio di scarpe che avevano tutti, protestare per cose che in realtà non mi interessavano. Forse è per quello che alle giostre proprio non riuscivo a starci. E poi le luci, il rumore e le bestemmie che erano ovunque, i simboli ostentati, griffe e sigarette il teatrino dei piccoli aduti: va in scena qua.
Io, 16 enne realizzato, siedo su una panchina vicino all'Ire. Un po' fa ridere, un po' fa piangerte vedere che i miei coetantei che sono rimasti tali ad allora, se non peggiorati. Così, ragazzoni accompagnati a bimbette scolari, idistinguibnili l'una dall'altra in tenuta da guerra truzza.
Forse sono vecchio.
Spesso mi chiedo come mai non abbia l'impulso irrefrenabile di comprarmi una maglia AngelDevil ed andare a limonare in disco con la prima bimba ubriaca che passa. Mi chiedo perchè a mi interessi qualcosa del pianeta e dei suoi abitanti.
Non è brutto, è strano.
I miei amici, quelli veri, vanno sul Tagadà. Io resto giù, ad osservare la grande commedia della vita: ragazzine carine ma di una stupidità indicibile, con burini di ogni età e genere affollano la piazza.
Bimbi pronti a salire sulle giostre, a sentirsi parte di qualcosa, guardati da mamme apprensive e padri autoritari.

Bòna. Me ne vado. Ma nemmeno le bancarelle mi interessano. Mi fermo a guardare camicie e portafogli: è già finito il tempo delle mele?? Ma quand'è iniziata questa fine? Solo oggi me lo chiedo, e so di non rendermene conto. Ho passato lo spartiacque, e ora so che non si passa a tappe forzate come la "prima volta" e altre boiate del genere, si tratta della consapevolezza di non avere più l'età. E ciò non significa che non ami divertirmi, anzi. Amo stare coi miei amici, andare fuori e scherzare, mi diverto un sacco a Mirabilandia o andando al mare, a volte guardo i cartoni. Sono un ragazzo normale, almeno lo ero. Ma ora, chi sono io?

Loneliness. I miei amici gridano dal tagadà e mi fanno la linguaccia, ma non ce la faccio a stiracchiare un sorriso. Ovviamente perchè guardo Spongebob.

Oggi ho visto per la prima volta la faccia di mio nonno. In foto. Mi ha sconvolto, dal disegno sembrava diverso. E mia nonna da giovane. Non credevo fosse stata giovane anche lei... Tutte quelle cosa che hai sempre avuto vicino ma di cui non ti sei mai accorto: è stupendo scoprirle!

Il freddo mi riporta alla realtà, ed attorno a me luci e venditori di mandorle croccoglassate.

Mi sento solo. Non per scelta, è una semplice condizione di spazi. I 20km più lunghi del mondo. Però mi sento anche abbastanza maturo da accettare questo situazione. La distanza o logora i legamio li rafforza. Il mio caso è il secondo, ne sono certo. Saper aspettare e vivere al 200% ciò che si è atteso, è la vita.

Fermo la bici, sgommando. È incredibile, ci riesco ancora. Come alle medie. Quando mi spatagnai sull'asfalto pur i conquistare la bambina che poi sarebbe diventata la Giuggia.

Solo et pensoso, i più deserti campi vo mesurando... e aspetto. Te.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao filo-filo! come va??? è bellissimo il tuo blog e gli interventi sono fantastici: complimenti!!! volevo scrivere tante cose, ma sono stankissima qndi vado a nanna... ti voglio tantissimo bene!!!
ps: devo ancora finire il tuo regalo... sai k m devo sempre incasinare la vita, io...ihihihi!!! sxò d riuscirci entro la fine del mondo! bacini... Irene ^.^